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Gay & Bisex

Intrecci particolari - Capitolo 1


di Difficilissimo
27.10.2011    |    14.667    |    1 9.5
"Rimanemmo per un pò di tempo avvinchiati a pomiciare poi io provai a infilare la mano nelle sue mutande ma mi fermò e mi disse "no dai fermo, poi è un..."
La storia che vado a raccontare, divisa in capitoli per renderla più chiara e scorrevole, narra alcune vicende che mi sono realmente accadute nel corso degli ultimi tempi: ovviamente cambierò i nomi dei protagonisti. Io mi chiamo Marco, ho 22 anni e sono totalmente bisessuale, che io ricordi da sempre. Ho avuto le prime esperienze omosessuali a 18 anni con un amico, anch'esso bisessuale, di 3 anni più giovane di me e col quale, nel corso di un paio di anni ci siamo spinti veramente verso tutte le frontiere del sesso, con una preferenza spiccata per il feticismo. Abbiamo troncato il nostro rapporto quando ci siamo resi conto che nella nostra amicizia qualcosa si era rovinato e che per entrambi la cosa stava diventando pesante e ossessiva. Da quel momento mi ero ripromesso di lasciare da parte il mio lato omosessuale e di pensare solo e unicamente alle ragazze. Tuttavia qualcosa, anzi nel caso specifico qualcuno, era in agguato! Io fino a due stagioni fa militavo nella juniores di una squadra di calcio giovanile e spesso venivano a giocare con noi alcuni tra i ragazzi più bravi della categoria allievi. Soprattutto uno di loro, Mauro,15 anni, attirava le mie maggiori attenzioni: era bellissimo ma sembrava ancora terribilmente ragazzino e la cosa mi piaceva ancora di più. Non riuscivo mai a fare a meno di sbirciarlo mentre facevamo la doccia, di osservare i suoi meravigliosi ed enormi occhi verdi, i suoi bellissimi capelli neri, le sue fantastiche labbra carnose e in generale il suo viso perfetto, per non parlare del fisichetto, classicamente adolescenziale e scolpito con quella pelle liscia come solo chi non ha ancora finito il suo sviluppo. Aveva un pisello ancora piccolo e con pochi peli ma la cosa che mi mandava in estasi era il suo culo! E la cosa non sembrava colpire solo me visto che, scherzando o no, questo non lo so, ma quasi tutti si spingevano a fargli complimenti: una perfezione tale non lo si vedeva nemmeno nelle ragazze. Tuttavia nulla mi poteva far mai pensare che ci fosse una sola speranza che lui fosse gay o bisessuale, che io sapessi a lui piacevano le ragazze anche se di fortuna con loro non ne aveva poi molta. Pagava il fatto di dimostrare meno di quelle che aveva e di essere basso e, nonostante tantissime ragazze dicessero che era un gran fico, commentavano poi il tutto aggiungendo che sicuramente gli avrebbero sbavato dietro tra qualche anno ma non ora. L'unica che sembrava filarselo era una certa Valeria, sua coetanea, col quale era stato insieme per qualche mese senza arrivare a fare nulla apparte qualche sega e ditalino ma poi si erano lasciati per via di un litigio. Sta di fatto che io e Mauro scherzando e ridendo, giocando insieme e trascorrendo al nostro fianco sul pulman le trasferte, stringemmo molta amicizia e ci iniziammo a vedere anche al di fuori del campo di calcio. Ci capitava spesso di uscire, anche la sera, e lo avevo aggregato al mio gruppo di amici, che sembravano averlo accolto senza problemi nonostante fosse più piccolo. Pochi mesi dopo l'inizio della nostra forte amicizia partimmo per un torneo al Sud con la squadra, una sorta di vacanza di una settimana visto che avevamo tutta la libertà di questo mondo e ci era richiesto solo di disputare le partite. Io e Mauro decidemmo di andare in camera insieme, con un terzo nostro amico e, presi un pò dall'euforia e dalla voglia di fare cose diverse, organizzammo subito appena arrivati un bel torneo di seghe, con vincitore chi giungeva prima all'orgasmo. Eravamo in 6 a partecipare e la cosa ci piacqua, tant'è che divenne un'abitudine costante dei primi giorni della vacanza, non sempre tutti ma comunque sempre almeno in 3. La sera poi si andava per discoteche e per locali, si beveva e ci si divertiva tutti insieme fino a quello che accadde il quarto pomeriggio. Io e Mauro rimanemmeno da soli a riposare in camera, erano usciti quasi tutti ma avevamo giocato la mattina, fatto tardissimo la sera precedente e volevamo un pò ricaricare le energie per uscire più tardi. Sta di fatto che ci mettemmo nel letto (era un grosso matrimoniale in cui dormivamo tutti e 3) in mutande e chiudemmo la serranda per prendere sonno. A me piaceva coccolarlo un pò, lo facevo spesso e anche in quel caso, prima di dormire, gli poggiai una mano sulla schiena e iniziai a massaggiarlo. Lui aveva sempre detto che ero eccezionale nel farlo rilassare e anche in quel caso sembrava apprezzare moltissimo quello che stavo facendo tant'è che si stese a pancia in sotto e mi chiese di massaggiargli anche le gambe. Io lo facevo con naturalezza, passando anche la mano sul suo sedere, nell'interno coscie e sui piedi e nel frattempo stavo provando una forte erezione. Dopo diversi minuti si girò di fianco dalla mia parte e io lo abbracciai, continuando a massaggiargli la schiena e con il ginocchio mi avvicinai al suo pacco, arrivando a stretto conto e accorgendomi che anche lui era notevolmente eccitato. Lui sorrise e facendomi credere che stavamo solo giocando mi iniziò a toccare da fuori anche a me e ad ogni palpata sorrideva, io facevo lo stesso ma improvvisamente le nostre bocche si trovarono a pochi millimetri. Non pensavo mi arrivasse a baciare lui ma invece fece quel passo breve che mancava e presto sentì la sua lingua nella mia bocca e risposi come meglio non potevo. Rimanemmo per un pò di tempo avvinchiati a pomiciare poi io provai a infilare la mano nelle sue mutande ma mi fermò e mi disse "no dai fermo, poi è un casino", io gli sussurrai di stare tranquillo, che non l'avrei detto a nessuno e ritentai nuovamente l'approccio, stavolta con successo. Arrivai a toccare quel cazzetto che tanto avevo sognato in questi mesi, gli sfilai le mutande e glielo impugnai nella mia mano, per poi iniziare a segarlo. Anche lui nel frattempo mi aveva tolto i boxer e afferrato il mio cazzo, ben più grosso del suo e aveva iniziato a lavorarlo a sua volta, con abilità che testimoniavano come si masturbasse con frequenza nel suo tempo libero. Mauro aveva la particolarità, che finora non avevo mai riscontrato nelle mie precedenti storielle che riguardavano i maschi, di gemere moltissimo, di ansimare quasi come una donna e in quel caso i suoi sussulti si erano fatti ancora più intensi di quando ci masturbavamo per conto nostro. Era scatenato e la sua lingua non voleva saperne di uscire dalla mia bocca, sentì presto la mia mano bagnarsi del suo sperma e il tutto fu condito da una fortissima ansimata di piacere. La cosa mi mandò in totale estasi e gli venni anche io sulla mano, poi ci baciammo e rimanemmo abbracciati per un pò, fino a che Mauro non andò a farsi la doccia. La cosa si ripetè per tutti i restanti tre giorno, sia al pomeriggio sia la notte non appena avevamo la certezza che il nostro compagno di camera si fosse addormentato. Non sapevo se quello si trattasse di un piccolo inizio di qualcosa tra di noi o altro ma i miei dubbi furono subito risolti al nostro ritorno. Riaccadde un paio di sere dopo, nella mia macchina e con eguale intensità nella masturbazione, poi improvvisamente non successe più nulla, riprendemmo a segarci con i nostri amici quando capitava ma ognuno rigorosamente per conto proprio e ogni qual volta provavo a prendre il discorso lo faceva cadere. Pensai fosse tutto finito tra me e lui ma per non rovinare l'amicizia accettai in silenzio.... CONTINUA
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